“Ergetevi insieme, ma non troppo vicini: poiche il tempio ha colonne distanti, e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.” (K.Gibran)
Dalla mia esperienza ritengo che per definirsi una “coppia”, due persone devono avere almeno 4 caratteristiche in comune, ovviamente non sono le uniche ma ritengo tra le più importanti, e sono: la vicinanza fisica tra i partner, la condivisione di un progetto, il rispetto reciproco e la presenza di un legame tra i due.
Quello che ho notato nelle coppie che vengono in seduta è che, tra i fattori elencati ,quello che più viene trascurato e sottovalutato è quello della progettualità. Nel tempo la coppia si evolve, come tutti i sistemi, ma non sempre l’evoluzione va nella direzione desiderata. I partner che inizialmente avevano “sposato” un progetto comune si ritrovano a viaggiare su binari paralleli che non hanno punti d’incontro, su strade differenti, troppo distanti per essere le colonne portanti di un tempio.
In una coppia dove manca un progetto di vita, il desiderio sparisce, soprattutto nel partner che vuole “costruire”.
Spesso infatti, la rottura non avviene per mancanza di sentimento o di volontà, ma per mancanza di progetti, di condivisione. Senza questi elementi il rapporto non si evolve e dunque ristagna, si appiattisce con la noia, perde le sue sfumature nella solitudine,rischiando di implodere alla prima difficoltà o conflitto.
I partner si ritrovano a sapere tante cose l’uno dell’altro ma non sanno : “Come l’altro vive tutto ciò? Qual è la sua emozione?”.
Solo quando si raccontano le proprie emozioni, invece di fare la telecronaca o la lista della spesa rispetto alla propria giornata vissuta, si dà rilevanza a sé e all’altro, perché lo si ritiene in grado di ascoltare e sostenere creando un circolo virtuoso di condivisione. Da non confondere con il vomitare addosso al compagno le proprie frustrazioni, senza possibilità di strumenti di soluzione e un ascolto partecipe dei suggerimenti. Se si riesce a condividere, si può anche fare il passo successivo, ossia ritornare a progettare.
Durante le terapie chiedo spesso alle coppie di ricominciare a progettare, dove per “progettare” non significa solo o principalmente progettare una casa, un figlio o l’arredamento, progettare è anche decidere insieme dove fare una passeggiata, come trascorrere diversamente insieme il prossimo weekend.
La progettualità fornisce una sorta di cammino psicologico, risveglia l’emozioni, crea movimento, fa evolvere la coppia, crea vicinanza,complicità e sintonia.
Condividere e progettare, questi sono gli ingredienti per ricominciare a scegliersi!
E voi vi ricordate l’ultima volta che avete programmato qualcosa di diverso dalla routine?
Dott.ssa Alexandra Benincasa
@stuiodipsicologiaepsicoterapia
“Amore è tutto ciò che aumenta, allarga, arricchisce la nostra vita, verso tutte le altezze e tutte le profondità. L’amore non è un problema, come non lo è un veicolo; problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada.” Franz Kafka