AVVISO

? AVVISO IMPORTANTE ?

Lunedì 18 maggio lo studio riprenderà la sua normale attività terapeutica nel rispetto di tutte le norme di sicurezza previste dal sistema sanitario.
Si farà eccezione per le attività di gruppo che continueranno a svolgersi in modalità online.

Per tutti coloro che hanno proseguito la terapia on-line potrànno scegliere se continuare con questa modalità (on-line) o in presenza, ritornando a studio.

Resta la possibilità per chi lo desidera di effettuare i colloqui via Skipe, previo appuntamento .
Dott.ssa Alexandra Benincasa
Cel 3387073823
alexandra@psicoterapiafamiliare.com
www.psicoterapiafamiliare.com

In questo periodo, ” ai tempi del coronavirus”, ci troviamo tutti indistintamente sottoposti ad uno stress acuto, per una situazione che non possiamo controllare, che non conosciamo, che ci obbliga a cambiare il nostro stile di vita, che ci sottrae alla socialità e alle relazioni, che percepiamo indefinita, pericolosa ecc.
L’incertezza spinge a cercare certezze, ma siccome oggi certezze non ci sono ancora, più le si cerca meno ci si rassicura, e più si rischia uno stress emozionale.
Questo ci porta ad essere irritabili, depressi, stanchi, arrabiati con le persone che ci stanno vicino rendendo ancora più difficile la convivenza forzata della quarantena.
Cosa fare allora?
Bisogna allenare la nostra RESILIENZA, cioè la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la nostra vita davanti a questa difficoltà.
Iniziamo con il parlare meno del coronavirus, confinare le notizie in certi spazi e tempi, poichè parlare in continuazione della pandemia aumenta la negatività, facendoci sentire in una situazione di continuo pericolo. Chi cerca costantemente informazioni e notizie finisce in realtà per alimentare il senso di impazienza.
Bisogna evitare di cercare risposte che non si possono avere, ma concentrarsi sul fatto che tutto questo finirà, così come c’è stato un inizio ci sarà una fine.
Utilizziamo i social e la tecnologia per continuare a coltivate i nostri rapporti sociali con amici e parenti. Armiamoci di pazienza e gentilezza verso le persone che ci stanno vicine. Riorganizziamo le nostre giornate appellandoci anche alla nostra fantasia e creatività, fissando dei piccoli obiettivi durante la settimana.
È il momento di trasformare questa esperienza in qualcosa di positivo, rivalutando l’importanza del tempo, ritornando ad essere felici per le piccole cose. Allora ne usciremo più forti, perchè è nell’affrontare le avversità che la vita ci presenta nel nostro cammino che noi cresciamo, maturiamo e diventiamo coraggiosi.
Dott.ssa Alexandra Benincasa
Alexandra@psicoterapiafamiliare.com
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#psicologionline
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LA PERFEZIONE NON ESISTE

Non perdere tempo cercando di essere impeccabile, perfetta o come pensi che gli altri ti vogliono, perchè la perfezione non esiste e non esiste un modo per essere percepiti come perfetti dagli altri.
Non chiederti :“Cosa penseranno gli altri del mio aspetto?” altrimenti sarai sempre preda dell’ansia.
Inizia a pensare alle tue imperfezioni come se fossero elementi preziosi, il seme della tua stessa originalità.
Semplicemente sei quello che sei e non esiste nessun altro uguale a te!
Carl Gustav Jung affermava “Non c’è luce senza ombre e non c’è pienezza psichica senza imperfezioni. La vita richiede per la sua realizzazione non la perfezione, ma la pienezza. Senza l’imperfezione non c’è né progresso, né crescita”.
In fondo, ciò che ci rende imperfetti, ci rende unici!
Dott.ssa Alexandra Benincasa
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Sai cos’è il binge drinking?

 

Si tratta di un vero allarme sociale, di un fenomeno diffuso tra i giovani (tra gli 11 e i 17 anni) e sempre più in aumento.

Secondo l’Osservatore Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità il termine binge drinking corrisponde all’assunzione in un’unica occasione di consumo, ed in breve tempo, di almeno 6 Unità Alcoliche

Non importa il tipo di sostanza che viene ingerita né l’eventuale dipendenza alcolica: lo scopo principale è l’ubriacatura immediata nonché la perdita di controllo assunta come moda giovanile, spesso associata al possibile compimento di atti trasgressivi.

Una moda che ha passato i confini nazionali scendendo dai paesi nordici, dove l’abitudine al consumo veloce e feroce di alcool si capisce anche solo passeggiando per le strade di Oslo dopo mezzanotte.

Il binge drinking è considerato uno dei più grandi problemi di salute al giorno d’oggi, dal momento che produce alterazioni a livello neurologico, cardiaco, gastrointestinale, ematico, immunitario, endocrino e muscolo-scheletrico, al pari degli altri fattori di rischio per la salute mentale.

Lo psicanalista svizzero Carl Gustav Jung avrebbe detto che le motivazioni inconsce dell’abuso di alcol sarebbero da ricercare in una tensione spirituale che viene dirottata, non riconosciuta, nel bicchiere. Ed effettivamente tra le cause psicologiche che sono state connesse al bere negli studi scientifici sul tema, risulta il desiderio di evasione, come un rituale che crea legami, che permette ai ragazzi di avere interazioni più distese, lo si associa all’allegria e alla convivialità, e un modo per  sentirsi adulti. un accesso a stati emozionali di esaltazione, euforia e sballo. Come se bere fosse l’unico modo per divertirsi, per stare in gruppo e socializzare, come un vero e proprio regolatore emotivo. Inutile dire quali sono le conseguenze pericolose di questo fenomeno

Come a dire: in mancanza di fantasia, mi abbuffo di alcol.

Cosa fare?

Proibire semplicemente ad un adolescente di assumere bevande alcoliche non è l’unica strada poichè può avere un effetto contrario a quello voluto perché a questa età tutto viene di regola contestato. Prevenire ovviamente è fondamentale e bisogna farlo in famiglia e a scuola.

E’ quindi fondamentale parlare con i propri figli e spiegare loro, ad esempio, che prima dei 15 anni di età il corpo non è ancora in grado di smaltire l’alcol che, di conseguenza, può creare seri danni all’organismo. È fondamentale parlare ai giovani fin da quando sono bambini, creare intorno a loro un ambiente familiare in cui la presenza dell’alcol sia visibile, ma discreta, e il suo consumo moderato. Si può discutere con loro sulle etichette delle bevande che li attirano, ad esempio spiegare cos’è la gradazione alcolica. Questo comportamento aiuta a responsabilizzare i ragazzi.

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@stuiodipsicologiaepsicoterapia

La flessibilità come capacità di adattarsi al mutamento continuo delle cose!

Ciò che al mondo è più flessibile vince ciò che al mondo è più duro”. Lao Tzu

Come in natura è fragile tutto ciò che si irrigidisce, la persona che si fissa su un aspetto finisce per indebolirsi. L ‘elasticità mentale, così come quella fisica, rappresenta uno dei requisiti fondamentali per qualunque prestazione.

Prendi esempio da uno degli elementi più forti in natura, cerca di essere come l’acqua, capace di cambiare il suo stato adattandosi alle circostanze, si fa dura ghiacciata, gassosa e fluida, può essere dolce, salata e velenosa e ancora irruente, calma, limpida o torbida, bollente o gelata. Impara come lei ad adattarti al mutamento continuo delle cose.

Allora allena la tua capacità e predisposione al cambiamento uscendo dalla tua “comfort zone”, esponendoti a situazioni nuove. Inizia a fare proprio ciò che ti spaventa. Evita di ripetere in maniera rigida schemi di azione che hanno avuto successo in passato ma sono inadatti magari alle circostanze presenti. Sei tu il principale responsabile della tua evoluzione. Cambiare rimanendo se stessi, è questo l’atteggiamento giusto!!!

Dott.ssa Alexandra Benincasa

BUONI PROPOSITI ! QUALE STRATEGIA VINCENTE ADOTTARE?

 

 

“la motivazione ci fa partire. L’abitudine ci fa andare avanti”

Jim Rohn

 

 

Settembre è arrivato e si riparte carichi e motivati con la solita lista di buoni propositi. Vuoi abbandonare tutta una serie di cattive abitudini, avere più tempo da dedicare alle tue passioni, ai tuoi progetti e desideri ma lo stress da rientro ti fa tornare presto il cattivo umore. Bastano poche settimane per essere risucchiato dalla solita routine, dagli impegni, ritmi scanditi che fanno sì che i tuoi buoni  propositi rimangano solo dei buoni propositi. Quante altre volte ti è capitato di dire “ da settembre mi metto a dieta” , “ a gennaio mi iscrivo in palestra”. E poi?

E poi si rimanda, si rimanda … si rimanda.

Ora ti svelerò qual è la strategia giusta per mantenere fede ai tuoi buoni propositi, per raggiungere i tuoi obiettivi.

Si dice che la qualità della propria vita dipende dalla qualità delle proprie abitudini. Se una persona vive una vita di successi, allora quella persona ha semplicemente adottato le abitudini ideali per crescere e mantenere quel livello di successo.

Tenuto conto che sono le nostre abitudini a plasmare la nostra vita, è fuori di dubbio che non esista una singola abilità più importante da acquisire e padroneggiare di quella che ci permette di controllarle.

Le abitudini sono comportamenti che si ripetono regolarmente nel tempo fino ad essere eseguite in maniera inconscia. Se non riesci a controllarle saranno le abitudini a controllare te.

I buoni propositi, infatti, altro non sono che l’acquisizione di un’abitudine positiva che si desidera implementare nella propria vita, o la perdita di un’abitudine negativa della quale ci si vuole liberare. Ma secondo le statistiche solo il 5% delle persone riesce a mantenere fede ai buoni propositi. Questo perché la maggior  parte delle persone è priva di una strategia solida per acquisire le nuove abitudini. Si è assuefatti psicologicamente e fisicamente dalle vecchie abitudini e ci si scoraggia  facilmente quando si inizia un nuovo percorso. Spesso si è impazienti.

Secondo la “psicocibernetica” per adottare una nuova abitudine o disfarsi di una vecchia sono necessari almeno 21 giorni, tempo necessario per adattarsi a qualsiasi cambiamento. Meglio se sono 30!

Allora come puoi diventare padrone delle tue abitudini?

Devi sapere che all’inizio, più precisamente i primi 10 giorni, in cui stai cercando di mettere in pratica una nuova abitudine, non appena il senso di novità e l’euforia iniziale si spegneranno e la realtà torna a farsi sentire, sono percepiti come insopportabili, pesanti. Ed è qui che la maggior parte delle persone molla. Sono giorni di resistenza al cambiamento, ogni minimo ostacolo, variante, imprevisto ( per esempio non trovare parcheggio vicino la palestra, un cambio di orario ecc.) diventa un appiglio per mollare tutto o rimandare e ancora rimandare.

Il lato positivo è che ora sai cosa ti aspetta nella fase iniziale, è dura ma ce la puoi fare, ora ne sei consapevole e sai anche che è temporanea. Dopo diventa tutto più facile.

Nella seconda fase ti stai adattando, sviluppi più sicurezza e inizi ad assaggiare i primi benefici della nuova abitudine su cui stai lavorando. Ma fai attenzione, in questa fase si è ancora vulnerabili ed è facile ricadere nei vecchi comportamenti.

Nella terza fase, dopo il 20 giorno, è il periodo del rinforzo positivo in cui si associa il piacere al nuovo comportamento, inizierai a sviluppare un sentimento di orgoglio nei confronti di te stesso per essere arrivato fino a questo punto. Ora percepirai te stesso come qualcuno che “vive” quell’abitudine. Ed è proprio questo piacere che permette di mantenere nel tempo la nuova abitudine. Un altro lato positivo è che quando raggiungi un obiettivo sei più propenso a fissarne un altro, ad alzare asticella e quando arrivi al traguardo conquisti la tua “libertà”.

La libertà di condurre la tua vita nella direzione che tu scegli per diventare la parte migliore di te stesso.

Ora che conosci la strategia vincente tocca a te!

Cosa aspetti!!!

Dott.ssa Alexandra Benincasa

info@psicoterapiafamiliare.com

 

 

 

“La vita comincia laddove finisce la zona di comfort”

Neale Donald Walsh

 

 

LA “VISUALIZZAZIONE” COME STRUMENTO PER MIGLIORARE LA PROPRIA VITA

Guarda le cose come vorresti che fossero invece di come sono” R.Collier                                                

La  paura più profonda non è quella di essere inadeguati, ma di essere potenti oltre misura. E’ la nostra luce, non la nostra ombra a spaventarci di più. Facci caso, quando ti viene voglia di osare, quando senti quella spinta interiore  verso la realizzazione dei tuoi sogni o progetti … immediatamente la tua parte più razionale si mette a lavoro e inizia a tirare il freno a mano, allora inizi a chiederti , chi sono io per riuscirci? Chi sono io per essere brillante e pieno di talento?

In realtà chi sei tu per non esserlo?

Il tuo modo di giocare al ribasso, di  pensare in piccolo, non ti serve, non ti aiuta, anzi ti allontana da te stesso e da ciò che desideri.  Siamo nati tutti per brillare, proprio come i bambini. Siamo nati per manifestare il nostro essere, ciò che è dentro ognuno di noi. E quando sarai capace di splendere, inconsciamente darai agli altri la possibilità di fare altrettanto, sarai un esempio e uno stimolo soprattutto per le persone che ti stanno vicino. Infatti, il dono più grande che possiamo fare alle persone che amiamo è quello di vivere al nostro pieno potenziale

Ti suggerisco un esercizio di “visualizzazione”, che spesso uso  in seduta con i miei pazienti o lo prescrivo come esercizio da svolgere a casa. Questa è una pratica per generare risultati positivi, utilizzata di frequente dagli atleti per migliorare le proprie prestazioni. E’ un processo dove si immagina esattamente ciò che si vuole ottenere o guadagnare per poi compiere mentalmente tutto ciò che è necessario fare per riuscirci davvero. Spero vi sia utile!

Spesso siamo limitati delle nostre visioni poiché sono  rivolte verso il nostro passato, verso ciò che non ha funzionato, verso le nostre delusioni , e non ci sono di alcun aiuto. La visualizzazione creativa invece ti permette di scegliere con quale visione occupare  la mente e di superare le sfide che ti si presentano per avvicinarti sempre di più al successo che hai immaginato e desiderato.  E’ un momento che ti prendi e che dedichi a te stesso,  per concentrarti  e visualizzare te stesso che vivi in armonia con i tuoi sogni e obiettivi.

Per prima cosa, siediti con la schiena dritta in una posizione per te comoda. Respira profondamente. Chiudi gli occhi, sgombra la mente e preparati a visualizzare.

Visualizza solo ciò che desideri davvero. Visualizza i tuoi desideri, quelli che ti cambierebbero la vita. Poi con tutti i sensi osserva, assapora, odora , tocca ogni dettaglio della tua visualizzazione. Più la renderai vivida, più ti sentirai spronato  a compiere quanto necessario per trasformarla in realtà.

Poi  fai un salto in avanti nel futuro e osserva te stesso mentre raggiungi i tuoi risultati e obiettivi ideali. Osserva te stesso mentre ottieni ciò che ti eri prefissato di ottenere e sperimenta quanto ti senti bene ad aver tenuto duro e avercela fatta.

Visualizza te stesso mentre vivi in totale accordo con il tipo di persona che devi necessariamente essere per trasformare la tua visione in realtà. Osservati alle prese con  le azioni positive che avrai bisogno di compiere ogni giorno e assicurati di percepire quanto è piacevole il processo.

Se ripeti questo semplice esercizio ogni mattina, per 5 minuti, in maniera costante,riuscirai presto a  riprogrammare la tua mente al successo. Inizierai a vivere in armonia con la tua visione ideale e a trasformarla in realtà.

Tieni sempre bene a mente che, anche se questa pratica può risultare piacevole o divertente, nella realtà nulla cambia senza l’AZIONE.

Buon lavoro.

Dott.ssa Alexandra Benincasa

LA LIBERTA’ PIU’ GRANDE: LA SCELTA DEL TUO ATTEGGIAMENTO.

“All’uomo si può togliere tutto tranne una cosa, l’ultima delle libertà umane: la scelta del suo atteggiamento personale davanti ad una serie di circostanze”.

Viktor Frankl, uno psichiatra austriaco che è stato imprigionato nei campi di concentramento nazisti, ha detto che “all’uomo si può togliere tutto tranne una cosa, l’ultima delle libertà umane: la scelta del suo atteggiamento personale davanti ad una serie di circostanze”.
Incontriamo anche persone che non sono troppo gradevoli e possono causarci grandi danni. Nella maggior parte dei casi non possiamo farci niente. Ma possiamo scegliere come reagire. Dopo tutto, dentro di noi, in profondità, possiamo venire danneggiati solo da coloro ai quali l’abbiamo permesso.

In questo senso, la legge del karma è molto illuminante. Questo principio buddista fa riferimento alla legge di causa-effetto e indica che le nostre esperienze sono il risultato delle nostre azioni, parole e pensieri. In pratica, tutte le nostre azioni lasciano delle tracce e, nel tempo, producono dei risultati. Raccogliamo ciò che seminiamo.

Azioni, parole e pensieri virtuosi sono semi positivi dai quali raccoglieremo felicità, mentre la violenza, l’odio, l’ignoranza, l’egoismo e il risentimento produrranno solo sofferenza.
Se ogni volta che qualcuno ci dà fastidio ci arrabbiamo, alimenteremo sempre di più la rabbia fino al punto che questa emozione si appropria di noi. Se ogni volta che qualcuno si lamenta seguiamo il suo gioco e ci lamentiamo a nostra volta, finiremo per trasformarci in lamentatori cronici.

Ovviamente, in questo modo non possiamo trovare l’equilibrio emotivo di cui abbiamo bisogno per essere felici.

Il primo passo  è non accettare come verità assoluta i giudizi altrui.
Quello che gli altri dicono di noi non definisce chi siamo. In fondo chi emette giudizi non definisce gli altri, ma sé stesso. Diamoci la possibilità di prendere le distanze da chi ci tratta male.

Il secondo passo è smetterla di cercare di piacere a tutti. Per quanto possiamo cercare di sforzarci, di fare tutto nella maniera più corretta, non potremmo comunque mai piacere a tutti, ci sarà sempre qualcuno che ci giudicherà , che non sarà  d’accordo con le nostre idee, e questo è normale. Fa parte della vita.

La chiave è dentro di noi. Ciò che possiamo fare è essere meno severi con noi stessi. Spesso capita di proiettare sugli altri ciò che sta accadendo nella nostra mente, ma la verità è che gli altri spesso hanno  altre cose a cui pensare, perchè a loro volta sono troppo prese dalla paura di essere giudicate!

Dott.ssa Alexandra Benincasa

PSICOLIBRO

Libro: “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” di Mark Haddon

 

Oggi , in questa giornata dedicata all’autismo, mi è venuto in mente un libro che lessi molti ma molti anni fa.

Uno di quei libri che ti entrano dentro e che difficilmente dimentichi. Una storia, scorrevole, che racconta il rapporto tra l’autismo e il mondo esterno, che narra delle difficoltà e sofferenze del protagonista, della sua determinazione, dei vissuti diversi dei genitori rispetto alla condizione del proprio figlio.

Un libro che inizia come un giallo ma che pagina dopo pagina svela le vicende di un ragazzino affetto dalla sindrome di Asperger.

Un libro che consiglio di leggere e far leggere soprattutto ai ragazzi.
Dott.ssa Alexandra Benincasa

L’IMPORTANZA DELLA COMPASSIONE

“Se volete che gli altri siano felici praticate la compassione, e se voi stessi volete essere felici praticate la compassione”
Dalai Lama

Bisogna essere uniti agli altri e al mondo in cui viviamo e sentirci gli uni vicino agli altri. Quando aiutiamo gli altri, ampliamo l’orizzonte della nostra mente quindi siamo in grado di vedere i nostri piccoli problemi in una prospettiva più realistica. Ciò che prima ci sembrava spaventoso e insopportabile, e ingigantiva le difficoltà, tende a ridimensionarsi.

Quando siamo uniti agli altri, siamo in grado di aprire il cuore e metterci in contatto con gli altri. Così facendo acquisiamo una sensazione di maggiore sicurezza, di fiducia e un vero senso di libertà

La felicità è possibile e la chiave sta nelle nostre mani. Noi possiamo praticarla così come possiamo farlo per qualsiasi altra disciplina, coltivandola direttamente attraverso l’impegno e l’esercizio. Rimodellando i nostri atteggiamenti e le nostre concezioni.
Molti studi scientifici hanno confermato oggi che esiste una stretta correlazione tra felicità personale e la gentilezza, la compassione e la cura degli altri, dimostrando non soltanto che le persone più felici tendono ad essere più sensibili e più disponibili a entrare in contatto con gli altri e ad aiutarli, ma anche che un individuo coltivando deliberatamente la gentilezza e la compassione, sperimenterà una maggiore felicità.

Applicate queste idee nella vita quotidiana, provate a compiere un atto compassionevole al giorno, una buona azione o un atto di gentilezza e scoprirete un modo per trascendere le sofferenze e le avversità e intraprenderete il vero cammino verso la felicità.

Inizia oggi!

Dott.ssa Alexandra Benincasa

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