SAI COS’È LA SINDROME DA PRIGIONIERO?
Siamo entrati nella fase 2 e si è allentato il lockdown, che ci tengo a precisare non è un via libera per tutto e tutti, dobbiamo essere prudenti e usare sempre il buon senso, ma nonostante l’euforia e la contentezza iniziale non sono pochi quelli che proprio ora si ritirano indietro provando un po’ di paura e ansia al pensiero di uscire e c’è poi chi si è ormai abituato ai nuovi ritmi e cambiare nuovamente comporta un ulteriore stress. Soprattutto per quelle persone che in questa quarantena hanno riscoperto l’importanza di dedicarsi del tempo, riprendere i propri hobby, passare più tempo con la propria famiglia e la pressione di dover nuovamente lanciarsi nel mondo genera non poca ansia.
Tutto questo è normale , ed è conosciuto sotto il nome della “sindrome della capanna” o “del prigioniero”. Con questi termini si intende l’evitare il contatto con l’esterno dopo un lungo isolamento, come appunto quello sperimentato in occasione della diffusione del coronavirus.
È uno stato temporaneo, nella maggior parte dei casi transitorio del tutto normale…non preoccupatevi!
Si perde un po’ di sicurezza , si teme ciò che è fuori e questa è una reazione comprensibile e comune. A tutto ciò si aggiunge la visione di una realtà inquietante e diversa da quella passata fatta di negozi chiusi, gente che circola con le mascherine e guanti, che si tiene a distanza, tutti messaggi non verbali che indicano allarme, incertezza, mettiamoci dentro anche la paura del contagio, tutto ciò sicuramente non invoglia ad uscire.
La paura è legittima ma dobbiamo sempre trasformarla in nostra alleata.
Cosa fare allora?
La cosa più importante è iniziare gradualmente ad esporsi a questa nuova realtà, conquistando sempre più sicurezza.
Modificare i nostri pensieri, da catastrofici a costruttivi, dalla paura dell’altro visto come untore alla visione dell’altro come persona con le nostre stesse ansie e paure, dalla visione globale della fine del mondo alla visione realistica che ci si sta avviando verso una via d’uscita e che presto anche questa vicenda passerà. Leggere in modo critico e realistico tutte le notizie che ci piovono addosso, senza farsi inondare, anzi io prescrivere un bel periodo di disintossicazione mediatica!
Ma la cosa più importante è affrontare le proprie paure e, se lo ritenete necessario, non abbiate timore a contattare un professionista che vi aiuterà a ritrovare gli strumenti utili per trasformarle in alleate e poter così superare questo momento difficile.
Dott.ssa Alexandra Benincasa