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VIVI SENZA ASPETTATIVE

A sentir parlare gli adulti sono tutti vittime di incomprensioni, si lamentano del compagno/a, degli amici, dei familiari, di essere stati traditi, fraintesi, trascurati, ignorati, in una parola sola “delusi” dall’altro.

Senza rendersi conto che il vittimismo è come un’adolescenza infinita.

Immaturi? Si e anche tanto!

E mentre si sentono soli e delusi dall’umanità intera, il paradosso è che spopolano poi sui social! Così su internet si espone tutto quanto, dalla vita privata alle idee sulla politica, nella realtà regna la diffidenza, la paura e il sospetto.

In raltà quelli di cui non ci fidiamo siamo noi rispecchiati negli altri, è la nostra idea di “noi stessi nella società” a essersi sfaldata.

Ci viene difficile accettare che in noi ci possa essere la compresenza di pregi e difetti, di pensieri contrastanti e comportamenti incoerenti, di conseguenza non siamo in grado di accettarli negli altri.

Spesso ci dimentichiamo che anche noi non siamo perfetti e che non siamo l’amico/a ideale, il marito o la moglie perfetta, anche noi deludiamo e facciamo soffrire…ma ce ne dimentichiamo, e anche in fretta, perchè abbiamo bisogno di mantenere un immagine positiva di noi stessi, ci affrettiamo a mettete nella camera del dimenticatoio tutti quegli aspetti che non ci piacciono e che critichiamo negli altri.

Un atto di maturità che dovremmo compiere è quello di vivere le relazioni per quello che sono e per quello che possiamo trarne in quel momento senza aspettative. Ma per fare questo dobbiamo smontare anche le aspettative che abbiamo su di noi e accettarci per quello che siamo con i nostri pregi e difetti!

Perchè nessuno è perfetto!

Dott.ssa Alexandra Benincasa

www.psicoterapiafamiliare.com

LA PERFEZIONE NON ESISTE

Non perdere tempo cercando di essere impeccabile, perfetta o come pensi che gli altri ti vogliono, perchè la perfezione non esiste e non esiste un modo per essere percepiti come perfetti dagli altri.
Non chiederti :“Cosa penseranno gli altri del mio aspetto?” altrimenti sarai sempre preda dell’ansia.
Inizia a pensare alle tue imperfezioni come se fossero elementi preziosi, il seme della tua stessa originalità.
Semplicemente sei quello che sei e non esiste nessun altro uguale a te!
Carl Gustav Jung affermava “Non c’è luce senza ombre e non c’è pienezza psichica senza imperfezioni. La vita richiede per la sua realizzazione non la perfezione, ma la pienezza. Senza l’imperfezione non c’è né progresso, né crescita”.
In fondo, ciò che ci rende imperfetti, ci rende unici!
Dott.ssa Alexandra Benincasa
www.psicoterapiafamiliare.com

…SE TI POTESSI DIRE…

Che fosse una canzone sulla consapevolezza raggiunta con il maturare dell’età è evidente. Ma ritengo che ci sia molto di più in questo apparentemente semplice ma stupendo testo, stile Vasco. Sono racchiusi un insieme di concetti e riflessioni, frutto di un percorso introspettivo libero o guidato da un esperto questo poco importa, che riguardano l’evoluzione della vita. Un vero trattato di psicologia del benessere. Chi non si è mai trovato intrappolato in qualche rimpianto per comportamenti avuti nel passato, rimuginando e rimuginando. Con quale conseguenza? Solo quella di una vita triste, delusi e arrabbiati per ciò che è stato e che non potrà più essere, appesantiti da tutti quei “se”, immersi in un passato immaginario e in un destino idealizzato, fatto di occasioni perse per sempre, che portano ad un malessere, “all’ inferno della mente, quell’inferno che esiste veramente”. Ma se si vuole uscire da questo vicolo cieco di false interpretazioni, bisogna alleggerirsi e cambiare mentalità, solo così possiamo ritrovare il sorriso. E bisogna anche accettare il fatto che se alcuni di quegli sbagli hanno complicato la vita dall’altra sono stati fondamentali per crescere, per capire meglio se stessi e gli altri, per evolvere e cambiare. Allora basta stare nel passato, torniamo nel presente, torniamo a vivere, “vivere per amare vivere per sognare vivere per rischiare e vivere per diventare”. Prendiamoci la responsabilità di ciò che ci accade,
Prendiamoci la responsabilità di ciò che ci accade, diventiamo responsabili della nostra vita, perchè i rimpianti altro non sono che un nascondiglio sicuro per non cambiare le cose.

Grazie Vasco.

Dott.ssa Alexandra Benincasa

PROMEMORIA DEL BUON EDUCATORE

PROMEMORIA DEL BUON EDUCATORE
• Create stabilità emotiva e sicurezza nel bambino: questo gli consentirà di sperimentare la sua età.
• Respirate, toccate e sentite i bisogni dei vostri bambini. Non dimenticate che un vero rapporto talvolta implica anche frustrazione, conflitti e contrasti che comunque non compromettono l’armonia e l’amore.
• Cercate di dare con dolcezza ma con fermezza tanto i si quanto i no, motivandoli tutte le volte che potete.
• Lasciate che i bambini sperimentino anche l’insuccesso: li aiuterà a prendere coscienza della realtà e a capire che esistono dei limiti.
• Ricordatevi della vostra infanzia e delle sensazioni vissute. È un modo per avvicinarsi da adulti al mondo dei bambini e riconoscere le esigenze.
• Tenete sempre a mente 2 parole nella relazione con i bambini: “amore” e “rispetto”.
Dott.ssa Alexandra Benincasa

NON SOTTOVALUTARE I BAMBINI

Spesso uno degli errori che noi adulti commettiamo con i più piccoli è proprio quello di sottovalutarli. Quante cose facciamo o diciamo pur sapendo che sono sbagliate in presenza o nei confronti dei bambini e poi pensiamo : ” tanto è piccolo, non capisce!”, “tanto non si è accorto di niente!”.
Non è affatto così: i bambini, anche quelli più piccoli, registrano tutte le sensazioni provate…
Quindi fate attenzione, create un rapporto sereno con i vostri bambini, e non sottovalutateli, perchè sono dotati di una grande sensibilità e per questo percepiscono tutto con l’emotività ancora prima che con la ragione.

Dott.ssa Alexandra Benincasa

“Il cuore in pace vede una festa in ogni villaggio”.

?Questo antico detto ci fa riflettere sul nostro modo di vedere il mondo e di come se il nostro spirito è in pace allora vediamo di buon occhio tutto ciò che ci circonda e al contrario se il nostro spirito è inquieto o in conflitto saremo portati a vedere il mondo intorno a noi come minaccioso, grigio e brutto. Ciò significa che OGNI COSA COMINCIA DENTRO DI NOI! Allora non possiamo trascurare la cura della nostra anima del nostro essere, anzi è fondamentale per vivere una vita appagante, per vivere la vita che vuoi vivere!
Dott.ssa Alexandra Benincasa
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E’ FACILE STAR BENE INSIEME SE SAI COME FARLO! “STRATEGIE PER LA COPPIA”

IL 9 NOVEMBRE 2019 ORE 10.00/12.30 -INCONTRO GRATUITO

“La grande avventura dell’amore inizia con il sapersi accettare a vicenda”. Francois Weyergane

L’incontro, divulgativo e gratuito, si propone di fornire informazioni e strategie per la costruzione di una relazione stabile e appagante, per assaporare in modo positivo e armonioso tutto ciò che la vita di coppia propone.
Con attenzione al come si manifestano i problemi, le dinamiche. i possibili conflitti e quali modalità utilizzare per affrontarli.
Prenota il tuo posto chiama il: 3387073823 info@psicoterapiafamiliare.com

OTTOBRE MESE DEL BENESSERE PSICOLOGICO

?SAVE THE DATE ?

Ottobre è il mese del benessere psicologico, in occasione dell’iniziativa “STUDI APERTI” indetta dall’Ordine Nazionale degli Psicologi, la Dott.ssa Alexandra Benincasa per tutti i martedi del mese di ottobre effettuerà un primo
incontro di consulenza gratuito, previo appuntamento.
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Info@psicoterapiafamiliare.com

Sai cos’è il binge drinking?

 

Si tratta di un vero allarme sociale, di un fenomeno diffuso tra i giovani (tra gli 11 e i 17 anni) e sempre più in aumento.

Secondo l’Osservatore Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità il termine binge drinking corrisponde all’assunzione in un’unica occasione di consumo, ed in breve tempo, di almeno 6 Unità Alcoliche

Non importa il tipo di sostanza che viene ingerita né l’eventuale dipendenza alcolica: lo scopo principale è l’ubriacatura immediata nonché la perdita di controllo assunta come moda giovanile, spesso associata al possibile compimento di atti trasgressivi.

Una moda che ha passato i confini nazionali scendendo dai paesi nordici, dove l’abitudine al consumo veloce e feroce di alcool si capisce anche solo passeggiando per le strade di Oslo dopo mezzanotte.

Il binge drinking è considerato uno dei più grandi problemi di salute al giorno d’oggi, dal momento che produce alterazioni a livello neurologico, cardiaco, gastrointestinale, ematico, immunitario, endocrino e muscolo-scheletrico, al pari degli altri fattori di rischio per la salute mentale.

Lo psicanalista svizzero Carl Gustav Jung avrebbe detto che le motivazioni inconsce dell’abuso di alcol sarebbero da ricercare in una tensione spirituale che viene dirottata, non riconosciuta, nel bicchiere. Ed effettivamente tra le cause psicologiche che sono state connesse al bere negli studi scientifici sul tema, risulta il desiderio di evasione, come un rituale che crea legami, che permette ai ragazzi di avere interazioni più distese, lo si associa all’allegria e alla convivialità, e un modo per  sentirsi adulti. un accesso a stati emozionali di esaltazione, euforia e sballo. Come se bere fosse l’unico modo per divertirsi, per stare in gruppo e socializzare, come un vero e proprio regolatore emotivo. Inutile dire quali sono le conseguenze pericolose di questo fenomeno

Come a dire: in mancanza di fantasia, mi abbuffo di alcol.

Cosa fare?

Proibire semplicemente ad un adolescente di assumere bevande alcoliche non è l’unica strada poichè può avere un effetto contrario a quello voluto perché a questa età tutto viene di regola contestato. Prevenire ovviamente è fondamentale e bisogna farlo in famiglia e a scuola.

E’ quindi fondamentale parlare con i propri figli e spiegare loro, ad esempio, che prima dei 15 anni di età il corpo non è ancora in grado di smaltire l’alcol che, di conseguenza, può creare seri danni all’organismo. È fondamentale parlare ai giovani fin da quando sono bambini, creare intorno a loro un ambiente familiare in cui la presenza dell’alcol sia visibile, ma discreta, e il suo consumo moderato. Si può discutere con loro sulle etichette delle bevande che li attirano, ad esempio spiegare cos’è la gradazione alcolica. Questo comportamento aiuta a responsabilizzare i ragazzi.

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@stuiodipsicologiaepsicoterapia

COPPIA E PROGETTUALITA’

“Ergetevi insieme, ma non troppo vicini: poiche il tempio ha colonne distanti, e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.” (K.Gibran)

 

 

Dalla mia esperienza ritengo che  per definirsi  una “coppia”, due persone devono avere almeno 4 caratteristiche in comune, ovviamente non sono le uniche ma ritengo tra le più importanti, e sono: la vicinanza fisica tra i partner, la condivisione di un progetto, il rispetto reciproco e la presenza di un legame tra i due.

Quello che ho notato nelle coppie che vengono in seduta è che, tra i fattori elencati ,quello che più viene trascurato e sottovalutato è quello della progettualità. Nel tempo la coppia si evolve, come tutti i sistemi, ma non sempre l’evoluzione va nella direzione desiderata. I partner che inizialmente avevano “sposato” un progetto comune si ritrovano  a viaggiare su binari paralleli che non hanno punti d’incontro, su strade differenti,  troppo distanti per essere le colonne portanti di un tempio.

In una coppia dove manca un progetto di vita, il desiderio sparisce, soprattutto nel partner che vuole “costruire”.

Spesso infatti, la rottura non avviene per mancanza di sentimento o di volontà, ma per mancanza di progetti, di condivisione. Senza questi elementi il rapporto non si evolve e dunque ristagna, si appiattisce con la noia, perde le sue sfumature nella solitudine,rischiando di implodere alla prima difficoltà o conflitto.

I partner si ritrovano a sapere tante cose l’uno dell’altro ma non sanno : “Come l’altro vive tutto ciò? Qual è la sua emozione?”.

Solo quando si raccontano le proprie emozioni, invece di fare la telecronaca o la lista della spesa rispetto alla propria giornata vissuta, si dà rilevanza a sé e all’altro, perché lo si ritiene in grado di ascoltare e sostenere creando un circolo virtuoso di condivisione. Da non confondere con il vomitare addosso al compagno le proprie frustrazioni, senza possibilità di  strumenti di soluzione e un ascolto partecipe dei suggerimenti. Se si riesce a condividere, si può anche fare il passo successivo, ossia ritornare a progettare.

Durante le terapie chiedo spesso alle coppie di ricominciare a progettare, dove per “progettare” non significa solo o principalmente progettare una casa, un figlio o l’arredamento, progettare è anche decidere insieme dove fare una passeggiata, come trascorrere diversamente insieme il prossimo weekend.

La progettualità fornisce una sorta di cammino psicologico, risveglia l’emozioni, crea movimento, fa evolvere la coppia, crea vicinanza,complicità e sintonia.

Condividere e progettare, questi sono gli ingredienti per ricominciare a scegliersi!

E voi vi ricordate l’ultima volta che avete programmato qualcosa di diverso dalla routine?

Dott.ssa Alexandra Benincasa

@stuiodipsicologiaepsicoterapia

“Amore è tutto ciò che aumenta, allarga, arricchisce la nostra vita, verso tutte le altezze e tutte le profondità. L’amore non è un problema, come non lo è un veicolo; problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada.” 

Franz Kafka